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'O Burdell dint 'o Cascion
'O Burdell dint 'o Cascion
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DESCRIZIONE E STORIA:
Immergiti nella vivacità napoletana con il poster "'O Burdell int 'o Cascion". Un tocco di allegria per la tua casa.
- Rappresentazione artistica unica
- Stampa di alta qualità
- Dimensioni ideali per ogni ambiente
- Conversazione assicurata
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Perfetto come regalo vivace
Il termine “‘O Burdell dint 'o Cascion” nasce dall’uso colorito del dialetto napoletano per descrivere situazioni comuni con espressioni vivaci e divertenti. La parola “burdell” significa “confusione” o “caos,” mentre “cascion” è un termine dialettale per “scatola.” Insieme, formano una descrizione perfetta della televisione, vista come una scatola piena di caos e attività frenetica.
Don Peppino e la Scatola Magica: La Leggenda del 'Burdell dint 'o Cascion
La leggenda narra di un anziano signore di nome Don Peppino, conosciuto nel quartiere come il filosofo del vicolo. Ogni sera, seduto sulla sua vecchia poltrona, Don Peppino accendeva la televisione, quella scatola magica che portava nelle case napoletane notizie, spettacoli e film. Tuttavia, Don Peppino era convinto che dentro quella scatola ci fosse un piccolo mondo in miniatura, pieno di persone che correvano da una parte all’altra, creando un vero e proprio “burdell”.
Don Peppino raccontava ai nipoti che dentro la televisione c'erano piccoli omini che lavoravano freneticamente per mostrare tutto quello che si vedeva sullo schermo. C'era chi sistemava i costumi, chi aggiustava le luci, chi preparava i set e chi dirigeva i vari programmi. Ogni tanto, quando il segnale faceva le bizze e l'immagine si interrompeva, Don Peppino rideva dicendo che gli omini avevano bisogno di una pausa.
Questa visione della televisione come una scatola caotica e piena di vita divenne un modo comune per descrivere qualsiasi situazione frenetica e disorganizzata. Ogni volta che in casa si creava confusione, qualcuno diceva con un sorriso: “Pare proprio ‘o burdell dint 'o cascion!”
Il poster rappresenta questa allegoria con colori vivaci e dettagli dinamici, catturando l’essenza del caos organizzato




